Plus e Minus 24 del 05/04/2025
- Marco Picetti
- 6 apr
- Tempo di lettura: 3 min
Sin da quando ho iniziato a lavorare come consulente finanziario, uno dei riti del sabato mattina è comprare Il Sole 24 ore a cui è allegato l'inserto "Plus 24"e leggerlo al bar davanti ad una buona tazza di caffè (rigorosamente senza zucchero). Ho osservato l'evoluzione di questa pubblicazione nel corso degli ultimi due decenni e non ho potuto che notare un graduale abbassamento del livello dei contenuti, a favore della necessaria esigenza di incassare maggiori introiti pubblicitari.
Nonostante questo, il sole 24 ore ed il suo inserto del sabato offrono argomenti di riflessione. Quindi se non hai tempo di leggere il giornale, ecco qui i plus e i minus di sabato 05/03/2024.
Minus
L'articolo che ha catturato la mia attenzione si trova in prima pagina ed è l'editoriale a firma di Gianfranco Ursino: "Investitori e consulenti al test delle coronarie".
L'autore paventa il rischio che, a seguito dei cali di Borsa, gli italiani decidano di liquidare le proprie posizioni e depositare i soldi sui conti correnti. Ma ciò che mi ha colpito in senso negativo è la contraddizione che si riscontra nel proseguo dell'articolo: secondo l'autore la guerra dei dazi avrà sicuramente effetti dirompenti sulle Borse, anche maggiori di quelli generati dai conflitti bellici che hanno caratterizzato la storia dell'ultimo secolo. Poche righe più sotto, in merito all'andamento dei mercati azionari delle ultime settimane, l'autore parla invece di correzione fisiologica che non deve preoccupare più di tanto chi ha impostato valide strategie di investimento.
Plus
L'articolo coinvolge nel ragionamento anche i consulenti finanziari e, come appartenente a questa categoria, sento il dovere di precisare un paio di punti.
Per il primo punto vorrei prendere in prestito una metafora dal ciclismo.
Chi punta a vincere il Giro d’Italia o il Tour de France sa che non tutte le tappe si vincono in salita. Un corridore con obiettivi chiari e consapevole dei propri limiti sa bene che rincorrere ogni attacco in montagna può essere letale. Seguire uno scalatore puro lungo una salita ripida significa consumare energie preziose, rischiando di compromettere l’intera corsa.
Il passista, invece, fa un’altra scelta: mantiene il proprio ritmo, anche a costo di perdere qualche metro. Sa che il suo terreno ideale arriverà più avanti — in discesa o in pianura — quando potrà spingere rapporti lunghi e recuperare con costanza.
Lo stesso vale per l’investitore.
Davanti ai “picchi” emotivi del mercato — che potremmo paragonare agli scatti degli scalatori — l’investitore disciplinato non deve reagire di impulso.
In relazione al secondo punto vorrei fare qualche considerazione in merito ai dazi, avvalendomi del pensiero di Henry Hazlitt (1894-1993), economista e giornalista autore del libro "L'economia in una lezione". Con oltre un milione di copie vendute negli Stati Uniti, "L’economia in una lezione" è ormai un testo classico della divulgazione economica.
I dazi doganali vengono spesso giustificati come strumenti per proteggere l’occupazione o sostenere l’industria nazionale, ma in realtà finiscono per danneggiare l’intero sistema economico. Come spiega Hazlitt, i dazi fanno aumentare i prezzi per i consumatori, distorcono l’allocazione delle risorse e spostano capitale e lavoro verso settori meno efficienti. I benefici, visibili e concentrati su pochi produttori, sono inferiori ai costi diffusi e nascosti che gravano sull’economia nel suo complesso. Citando Adam Smith, Hazlitt ricorda che la vera ricchezza non è data dall’oro accumulato o dalla produzione forzata, ma dalla capacità di soddisfare i bisogni al minor costo possibile.
Un’analisi che trova eco anche nel pensiero contemporaneo di Ray Dalio, secondo cui i dazi sono il sintomo di un impero in fase di declino, che cerca di difendersi chiudendosi anziché innovare.
In un contesto simile, i mercati possono diventare più volatili e selettivi, premiando le economie e i settori realmente competitivi e penalizzando quelle che dipendono da vantaggi artificiali.
Se ti riconosci nei timori di questi giorni e desideri un confronto professionale sulla tua strategia di investimento, contattami: analizzare insieme i punti di forza e le aree di rischio del tuo portafoglio può trasformare l’incertezza in consapevolezza.
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