15/06/2025. Investimenti in Posta, c'è qualcosa di interessante?
- Marco Picetti
- 15 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Ieri mi sono recato nel piccolo ufficio di Poste del mio quartiere per ritirare una raccomandata e, in attesa che la signora allo sportello svolgesse la pratica, mi è caduto l'occhio su due volantini.

Il primo pubblicizza il buono fruttifero postale dedicato ai minori che presenta un rendimento effettivo annuo crescente (dal 2,50% fino al 5,00%) in funzione della durata dell'investimento: in pratica, prima si inizia l'investimento, maggiore sarà il capitale riconosciuto al raggiungimento del 18° anno di età. Peraltro essendo un buono intestato ad un minore, l'eventuale disinvestimento anticipato deve essere necessariamente preceduto da un'autorizzazione del giudice tutelare. E' altrettanto importante sottolineare come per un orizzonte temporale così lungo potrebbero essere prese in esame altre soluzioni come piani di accumulo su asset azionari oppure oro/bitcoin.
Il secondo pubblicizza uno dei prodotti di punta, ossia il buono postale indicizzato all'inflazione.
I Buoni Fruttiferi Postali “10 Anni Plus” indicizzati all’inflazione italiana sono titoli dematerializzati emessi da Cassa Depositi e Prestiti e collocati da Poste Italiane senza alcun costo di sottoscrizione o rimborso, acquistabili in tagli minimi di 50 €.
Restituiscono il 100 % del capitale sottoscritto se rimborsati prima dei diciotto mesi; oltre tale termine, cominciano a produrre interessi e rivalutazioni.
Oltre tale termine, cominciano a produrre interessi e rivalutazioni.
Il loro punto di forza è la rivalutazione bimestrale del capitale e degli interessi fissi: allo scadere di ciascun bimestre (60 in totale, per i primi otto dei quali il coefficiente è 1) si applica un “coefficiente di indicizzazione” pari al rapporto tra l’indice ISTAT FOI (inflazione italiana) rilevato tre mesi prima e il valore base rilevato tre mesi prima della sottoscrizione.
In pratica, se in quei due mesi l’inflazione è positiva, il buono viene moltiplicato per un fattore superiore a 1; in assenza di inflazione o in caso di deflazione, il coefficiente rimane comunque pari a 1, garantendo almeno la restituzione del capitale.
Parallelamente, gli interessi fissi previsti per ogni anno del buono (da 0 % nel primo anno fino a 0,60 % nel decimo) vengono calcolati ogni due mesi sul capitale rivalutato (capitalizzazione semplice), mentre una volta all’anno questi interessi vengono sommati al capitale (capitalizzazione composta).
Ipotizzando un tasso d'inflazione annuo del 2,00% e utilizzando i coefficienti ufficiali e i tassi fissi indicati nelle tabelle del prospetto, il rendimento annuo lordo composto risulta pari a circa 2,61 %, che al netto dell’imposta sostitutiva del 12,5 % sugli interessi scende a circa 2,29%.
Ma ritengo che il vero vantaggio risieda nel fatto che si possa liquidare l'investimento anticipatamente senza sacrificio di prezzo, tutto il contrario di quanto avvenuto per i BTP e gli ETF obbligazionari indicizzati all'inflazione nel periodo 2022-2023.
Un BTPi con durata pari a 8 anni (emesso nel 2019, scadenza 2027), ossia un titolo di stato italiano indicizzato all'inflazione italiana (grafico blu), a fronte di un drammatico aumento dell'inflazione (indice FOI) non ha retto l'urto ed è sceso di 10 punti percentuali nel giro di pochi mesi. Un'andamento ancora peggiore lo hanno avuto gli ETF/fondi "inflation linked" che non conservano i titoli fino a scadenza ma acquistano un portafoglio di obbligazioni con una scadenza fissa.

Come è possibile? L'inflazione aumenta e il valore del BTP indicizzato/ETF scende?
Se i tassi di interesse salgono in risposta all'inflazione, i titoli già emessi che incorporano un rendimento più basso possono vedere una riduzione della domanda e quindi del loro valore di mercato.
I titoli governativi indicizzati all'inflazione sono utili per proteggere il potere d'acquisto in periodi di inflazione stabile o moderata. Tuttavia, possono non offrire la stessa protezione in situazioni di shock come quelli avvenuti con la guerra tra Russia e Ucraina.
Le informazioni contenute nel presente articolo hanno esclusivamente finalità informativa e divulgativa. Non costituiscono in alcun modo una raccomandazione personalizzata o un consiglio di investimento ai sensi della normativa vigente (es. Regolamento UE 2017/565 e TUF). Le opinioni espresse riflettono esclusivamente il punto di vista dell’autore.
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Chi legge è invitato a valutare autonomamente ogni decisione di investimento in funzione della propria situazione personale, patrimoniale e finanziaria, eventualmente avvalendosi della consulenza di un professionista abilitato
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